Regole sregolate

Segnalo il bell’articolo in inglese dal titolo “le bugie che ti ha detto il tuo prof di inglese”, nel quale l’autrice, anche lei insegnante, smitizza falsi miti su come si dovrebbe scrivere.
Si tratta di quel genere di regole che a tutti è capitato di sentire a scuola, e che spesso accettiamo senza metterle in discussione. Di solito per due motivi:
1. Ce l’ho ha detto il prof.
2. Ce lo ha detto con una formula così precisa e codificata (su qui e qua l’accento non va) da fare impallidire i dieci comandamenti.
3. Ce lo ha ribadito con una certa violenza, ogni volta che abbiamo trasgredito.
Giusto per chi non si volesse o potesse leggere l’articolo in inglese, cito tre delle regole più note a chi studia e scrive in inglese:
1. Non terminare mai una frase con una preposizione.
2. Non cominciare mai una frase con Because
3. Non cominciare mai una frase con and o but.

L’ultima soprattutto è molto nota anche in italiano e dopo averla sentita tante volte a scuola, ho notato che non la segue veramente nessuno. Né chi non sa scrivere, e tanto meno chi sa scrivere. Quindi direi che abolirla del tutto aiuterebbe l’umanità a stabilire criteri seri sullo scrivere bene.

Come riflessione finale vorrei dire che le regole esistono NON per piegare la lingua a loro, ma esistono semplicemente con la funzione di DESCRIVERE il funzionamento della lingua stessa. E quelle più serie hanno uno scopo preciso, AIUTARCI a capire meglio quello che stiamo dicendo o scrivendo.
Esempio banale della è accentata che indica la terza persona del verbo essere, e la e congiunzione.
Tuttavia se questa regola ortografica cadesse in disuso non succederebbe proprio niente e si farebbe come con tutte le altre parole uguali che hanno diverso significato (omofone) ci si baserebbe sul contesto. Del resto quando parliamo (almeno in tutte quelle regioni dove non si distingue tra e aperta e e chiusa) andiamo avanti senza preoccuparci di avvertire “o’ mì che è verbo essere eh”.
Insomma le regole è giusto che ci siano e che si tramandino, ma non sono armi nelle mani di professori che non hanno voglia di andare oltre. Quanti anni passati a curare l’ortografia e mai nessuno mai che mi abbia detto: ecco così si scrive un articolo interessante; così si scrive un racconto; etc. Non so adesso, probabilmente la didattica dell’italiano è andata avanti! Si spera…
Infine un consiglio: se vi capita di sentire una strana regola, non accettatela acriticamente, mettetela alla prova. Poi se scoprite che era una grandissima cavolata, divulgate la vostra scoperta; è anche così che avanza il progresso!

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